venerdì, settembre 14, 2007

Quinto canto


Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:
essamina le colpe ne l’intrata;
giudica e manda secondo ch’avvinghia.


Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.

Anche qui aggiungere parole oltre che superfluo è proprio difficile...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, le sfumature del viola, i colori della montagna sono a dir poco STUPENDI!!!

Luc ha detto...

Adele è rimasta molto colpita da queste tavole (gli originali) e spera proprio che trovino una loro collocazione editoriale. :-)

gud ha detto...

Uau!
Ogni volta che visito il tuo blog rimango a bocca aperta...

Niccolò Storai ha detto...

Bella roba vecchio mio.
Oh, ci si vede a Lucca, vero?
Passa a trovarmi sul mio nuovo blog, sono tornato sai?

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