martedì, febbraio 10, 2009

Tutto vero!

Me lo devo ripetere a me stesso.
Dopo anni passati a fantasticare su come ci si dovesse sentire di là da quel bancone nel più fantastico salone del fumetto del mondo (per me s'intende!), è successo.


Nonostante le avversità climatiche e sociopolitiche sono riuscito a raggiungere Angoulême con sole 24 ore di ritardo su quanto avevo programmato... Alle 9,30 del 30 gennaio il TGV da Parigi mi depositava in stazione, alle 9,55 raggiungevo il padiglione dei grandi editori e a quel punto mi restavano ben 5 minuti per realizzare che stava per cominciare la prima session di "dedicaces" della mia vita!



E' stata, come si suol dire, un'esperienza. Le dinamiche delle dedicaces le conosco molto bene (come dicevo sono un assiduo del salone) ma vederle applicate a me e al mio libro mi ha provocato un'emozione immensa. Quali sono? Beh principalmente c'è l'autore affermato che è attesissimo e non appena si siede vede formarsi davanti a lui una (ordinatissima) fila immensa che attenderà anche alcune ore per vedersi dedicare il proprio libro. Questo, ovviamente, non riguarda il mio caso.


Poi ci sono molti altri autori più o meno noti che, nel momento in cui cominciano a fare dedicaces, vedono avvicinarsi persone che guardano quale libro si sta dedicando, se lo vanno a cercare nel reparto "vendita" dello stand (...e sì, è separato da quello delle dedicaces... a volte anche da un muro), lo sfogliano e -se hanno il "coup de coeur"- LO COMPRANO e vengono a farselo dedicare!


Vedere una trentina di persone che è andata a sfogliare "L'improvisateur" e guardarla sorridere, ridacchiare, chiamare amici poi acquistare il libro, fare il giro e venire da me per farselo dedicare mi ha fatto veramente un gran piacere.
Mentre la piccola pila dei miei libri si riduceva continuavo a ripetermi... ma è tutto vero?



Per il resto, la solita grande festa del fumetto, i soliti giri in cerca di editori disposti ad ascoltare i tuoi progetti, i soliti amici che rivedi per 4 minuti una volta all'anno...

NOTA particolare per la cena vietnamita in compagnia di Bruno Olivieri, Fabrizio Lo Bianco e la compagnia dei sardi (e non), proprio una bella serata!
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