martedì, agosto 28, 2012

... sì che 'l piè fermo sempre era 'l più basso.

Un po' perché è più rapido scrivere aggiornamenti sui social network, un po' perché le novità su "Fiato sospeso" ( e ce ne sono!) le scriviamo direttamente sul suo blog, un po' perché quando sono immerso in un libro non mi viene per nulla facile interrompere, il risultato è che questo spazio langue da troppo tempo.


In breve: la nuova storia avanza e mi consuma secondo un ritmo ormai consueto, pagina 100 si avvicina e ogni volta è una specie di ebbrezza.


Da bambino mi piaceva molto arrampicarmi, il fianco di un fosso, un masso nel bosco, uno scavo edile, qualsiasi sporgenza diventava la parete di una montagna sulla quale piantare le mie dita.
Quando arrivavo a metà mi fermavo sempre a guardare in basso e mi sentivo orgoglioso (e incredulo, non ho mai avuto troppa stima dei miei mezzi) della strada fatta, poi guardavo in su e – qui sta la differenza con adesso – affatto spaventato di quello che rimaneva da scalare, mi pregustavo la seconda parte.



 

Comunque, ora come allora, non lascio mai a metà una scalata.


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