venerdì, settembre 14, 2007

Quinto canto


Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:
essamina le colpe ne l’intrata;
giudica e manda secondo ch’avvinghia.


Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.

Anche qui aggiungere parole oltre che superfluo è proprio difficile...

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